Questo sito può utilizzare cookies tecnici e/o di profilazione, anche di terze parti, al fine di migliorare la tua esperienza utente.

Proseguendo con la navigazione sul sito dichiari di essere in accordo con la cookies-policy.   Chiudi

logo
arabo croato danese finlandese francese greco inglese norvegese olandese polacco portoghese spagnolo svedese tedesco     []     AAA
intestazione

Periodo insolito questo

Periodo insolito questo, non soltanto storicamente, potrei lanciarmi in analisi politiche, economiche, sociologiche e quant'altro ma trattengo per me tali considerazioni, il futuro a breve o medio termine me ne darà ragione o forse no, speriamo... Credo fermamente alla rigenerazione ciclica, soprattutto quando lo "sfruttamento" in senso ampio giunge al picco, quasi al punto di non ritorno. La rigenerazione potrebbe chiamarsi anche risveglio infatti l'energia o circola più velocemente presso alcuni individui oppure rallenta in altri. Questo si tramuta in vibrazione. La mia in questo momento è espansa, diciamo così, da tempo non sentivo questa forte connessione con l'Universo ripulito dall'offensiva presenza. E' una sensazione pacificata.

Sono ai domiciliari, impossibilitata a muovermi oltre i confini comunali, molti posti di blocco; esco tre volte al dì per portare Dakota, la mia lupa, a fare i sacrosanti bisogni e le altrettante sacrosante corse. Vado in luoghi isolati, boschi, parchi, mi immergo nel mio pensatoio naturale. 

Leggo, guardo films in streaming, chatto, parlo con le amiche, cucino piatti prelibati con mia figlia, pulisco, elimino la superfetazione cartacea... e penso a quello che sarebbe stato vivere questo tempo in corresponsione d'amorosi sensi. 

Tempi di riflessione, di tormento, di ribellione, di dolcezza, di languore, di mancanze, di frustrazioni, di preoccupazioni. Un vaso di Pandora che cerco di contenere.

E' un mese che ho interrotto l'attività in presenza; sono alla terza settimana di esilio forzato dal mondo. Mi manca il lavoro? No. (Ho smarrito il senso profondo della mia semina). Mi mancano gli amici? No, tutto sommato. Ci sentiamo ogni giorno con la consapevolezza di volerci molto bene. Mi mancano le persone? Per niente, appena ho la sfortuna di interagire con loro, anche in questi giorni di tolleranza (mi capitano quelle preda di virus da sempre! virus letali dovuti al non sapere come stare al mondo!), divengo preda di rabbia interiore. Leggo, ascolto, vedo.

Mi manca il mondo nella sua magnificenza, nella sua purezza. 

Osservo il teatrino dei buonisti, spuntano come funghi, pronti a porgere una mano solo se distanti, appartenenti a una causa remota. Ideologia grezza.

Sono contrariata dal fatto che tutto questo finirà perché mi sento in una bolla, protetta, avulsa da responsabilità, con poche necessità consumistiche e quindi non devo rincorrere il danaro a tutti i costi per ottenere quelle miserabili parvenze vitali. 

Mi sento esattamente come quando ti arriva la febbre, impossibilitata a proseguire e quindi costretta a fermarti. Ma non l'ozio per l'ozio bensì costruttivo, alla radice del significato profondo dell'essere, della vita, che non si compone di beni materialistici. 

Molte cose si affollano nella mente, difficile tenerle a bada. In questi giorni mi sono impegnata in un repulisti profondo (più un feng shui) del mio studio domestico. Come una lanterna magica, ogni documento ha scaturito in me una tristezza e una malinconia importante. Pezzi di questo mio viaggio. Tra amarezza ed esultanza, credo di aver acquisito una consapevolezza e una determinazione indiscutibili, arrivati a questo punto, in merito al mio lavoro e a come affronterò il dopo.

Stamani ascoltavo, in radio, un'intervista a un avvocato milanese il quale lamentava la sua difficoltà ad andare avanti con due figli e una moglie in cassaintegrazione... poverino, avrebbe dovuto erodere il patrimonio accantonato. Ti rendi conto dell'assurdità? Neanche in un momento come questo facciamo atto d'umiltà? Sono basita... e chi patrimoni non ne ha e non riscuote neanche il dovuto? 

Sono incazzata, profondamente incazzata nei confronti di una società che recita quotidianamente la retorica del buonismo. 

Sono insofferente, questa situazione assomiglia più ad un'esercitazione di totalitarismo che difesa della nostra incolumità fisica.

Amo il mare, profondamente, mi è taumaturgico, star lontana dal mio luogo del cuore marino, mi è insopportabile.

Ho il corpo freddissimo, la testa calda e il cuore in tumulto. Sono mesi, un anno quasi, che gioco a ping pong con me stessa, con i miei illusori sentimenti. I chakra hanno evidenziato un mio mancato radicamento; è vero mi piace stare lassù, mi piace vivere dando un senso superiore alle mie scelte, alle mie azioni, ma questo si ripercuote, sembra, sul potere personale in terra. Sono votata al soccorso di anime perse... mentre queste si risollevano, la mia riserva energetica si affievolisce. E' come se ci fosse un travaso di carburante e quando serve per la mia propulsione vitale, scoppietta!

Il tempo che ci sembrava dilatato all'inizio adesso è come se fosse passato in centrifuga e si fosse ristretto. La resilienza offre le ultime riserve.

Grazia

Tags: -