Non è un paese per giovani: la generazione dimenticata
20-06-2022
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La Fondazione Charlie e il suo Telefono Amico lavorano da oltre trent’anni sul disagio sociale e giovanile e finalmente torna a discuterne in presenza, dopo due anni di pandemia, con un’iniziativa pubblica dal titolo molto esplicito: “La generazione dimenticata: paure, speranze, stereotipi”. L’appuntamento è per giovedì 30 giugno, dalle ore 17.30, all’Auditorium Piaggio a Pontedera.
Chi si occupa dei giovani, dei loro sogni e dei loro timori, delle loro difficoltà e dei loro progetti? Chi si preoccupa di comprenderne valori e aspirazioni andando al di là di una narrazione falsa e stereotipata che li vorrebbe tutti smartphone e nichilismo, senza capacità di impegnarsi e senza principi?
Nel 2020 Charlie ha avviato con l’Istituto Piepoli e la Fondazione Pisa un interessante studio sociologico sugli adolescenti toscani e italiani, che sta fornendo analisi e indicazioni tutt’altro che scontate, un punto di partenza nella comprensione del “Pianeta adolescenza”, a disposizione di enti e istituzioni per l’elaborazione di politiche mirate ed efficaci.
Sottolinea il presidente di Charlie Angelo Migliarini: “Assistiamo a una crescita del disagio giovanile, troppo spesso derubricato solo a un problema di pubblica sicurezza. Oltre che degli atti di bullismo e delle risse dovremmo parlare più dei Neet, giovani che non lavorano né studiano, oppure dell’aumento delle intossicazioni acute da sostanze stupefacenti e alcol fin dai 13/14 anni. Segnalo a questo proposito il recente allarme lanciato dal dottor Michele Bardini, da 15 anni medico del pronto soccorso pisano. Aumentano le disuguaglianze e le terre di nessuno nelle città e si ingigantiscono le asimmetrie di ricchezza: nemmeno Ramsete terzo aveva una distanza economica dai suoi schiavi paragonabile a quella che i 100 uomini più ricchi della terra hanno rispetto al cittadino di medio reddito, tutto questo mentre ai giovani sono offerte prospettive sempre più precarie e sottopagate, magari accompagnate dalla retorica del ‘non vogliono lavorare’. Pisa – prosegue Migliarini – è 86° tra le province italiane per qualità della vita dei giovani. Il lavoro da fare è molto”.
Durante l’evento verrà presentato anche il nuovo comitato scientifico della Fondazione, composto da nomi di grande rilievo e di fama nazionale, tra cui il segretario generale del CENSIS Giorgio De Rita; Luigi Zoja, psicoanalista e sociologo; Stefano Casini Benvenuti, economista e dal 2011 direttore dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana; Alessandro Amadori, psicologo, direttore del dipartimento ricerche psicologiche dell'Istituto Piepoli ed ex consigliere per l’analisi politica e sociale della vicepresidenza del Consiglio dei Ministri; Manuela Roncella, direttrice del Centro clinico di senologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e componente del Consiglio superiore di sanità.
Molti i rappresentanti istituzionali che hanno confermato la presenza, tra cui il consigliere del presidente regionale Giani per innovazione, politiche giovanili e Giovanisì Bernard Dika, l’assessora regionale a istruzione, università, ricerca, lavoro e formazione Alessandra Nardini, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il presidente Conferenza zonale per l'educazione e l'istruzione zona pisana e assessore all'istruzione del Comune di Cascina Claudio Loconsole e il vicepresidente della Conferenza zonale della Valdera nonché assessore alla pubblica istruzione del Comune di Ponsacco Stefania Macchi, il sindaco di Pontedera Matteo Franconi, quello di Peccioli Renzo Macelloni, la sindaca di Ponsacco Francesca Brogi, la direttrice della Società della Salute della Valdera Patrizia Salvadori e la vice presidente della Sds pisana nonché vicesindaca di Calci Valentina Ricotta, il presidente e il direttore della Fondazione Pisa, rispettivamente Avv. Stefano Delcorso e Donato Trenta.
“Siamo molto contenti – sottolinea Migliarini - che una rappresentanza istituzionale così nutrita arricchisca il confronto che abbiamo organizzato, segno di attenzione verso questo tema così importante e verso il lavoro di Fondazione Charlie. L’augurio è che questo elenco possa arricchirsi ulteriormente, così da poter avere ancora più voci dal territorio e più enti sensibilizzati su queste tematiche”.
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